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Mer. Gen 15th, 2025

Sanità in Piemonte: preoccupazioni e prospettive future

transizione ai vertici della Città della Salute

La gestione della transizione ai vertici della Città della Salute e l’introduzione di nuove figure strategiche nel sistema sanitario piemontese hanno acceso il dibattito tra gli operatori del settore. Claudio Delli Carri, Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, e Ivan Bufalo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Torino, hanno esposto criticità e proposte per affrontare le sfide attuali.


Transizione mal gestita e stallo decisionale

Claudio Delli Carri, Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, ha criticato la mancanza di una pianificazione adeguata. Evidenzia, inoltre, come si sarebbe potuto evitare un vuoto organizzativo chiedendo a Giovanni La Valle, già Direttore Generale della struttura, di rimanere in carica fino all’insediamento del nuovo commissario Thomas Schael. «Questa soluzione avrebbe garantito continuità e stabilità senza creare situazioni temporanee che rischiano di compromettere la gestione operativa di una delle realtà sanitarie più importanti del Paese», ha affermato Delli Carri.

Si considera inaccettabile il rischio di un blocco decisionale di due mesi. La mancanza di soluzioni temporanee, infatti, minaccia la capacità del sistema di prendere decisioni strategiche.

«Chiediamo alla Regione e all’Assessorato alla Sanità di spiegare perché non sia stata considerata una transizione diretta affidando temporaneamente la guida a La Valle. Nursing Up Piemonte continuerà a vigilare affinché le decisioni prese ai vertici siano realmente orientate al miglioramento della sanità piemontese e non gravino ulteriormente sui professionisti che già affrontano difficoltà enormi per garantire cure adeguate alla popolazione.», conclude Delli Carri.


Il ruolo del Direttore Socio-Sanitario

L’introduzione della figura del Direttore Socio-Sanitario da parte dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, rappresenta un passo avanti significativo. Questa nuova figura apicale punta a migliorare il coordinamento tra i servizi sociali e sanitari. Si elevano così gli standard organizzativi regionali. Si valorizzano così le competenze manageriali degli infermieri.

«Se effettivamente verrà introdotta come annunciato dall’assessore sarà davvero un gran passo avanti per la nostra Sanità – sottolinea Bufalo -. La figura del direttore socio-sanitario farà da trait d’union con i sindaci nei distretti e sul territorio per la realizzazione delle case e degli ospedali di comunità, l’avvio di progetti di umanizzazione dei pronto soccorso».
Tuttavia, persistono preoccupazioni legate alle dinamiche interne ad Azienda Zero e ai rallentamenti nelle relazioni istituzionali. Il possibile abbandono di figure chiave, rischia di interrompere processi evolutivi fondamentali per la qualità della risposta sanitaria.

«Se come annunciato stamani da Lo Spiffero il dott. Pappalardo lascerà il governo della Formazione del personale dell’emergenza e urgenza, che sotto la sua guida aveva raggiunto livelli di indiscussa eccellenza, il Direttore Generale di Azienza Zero Ing. Adriano Leli dovrà evidentemente fare il massimo sforzo per individuare un professionista, auspicabilmente sempre in seno alla professione infermieristica, in grado di dare congrua continuità al rapido processo evolutivo in atto, avviato  da Pappalardo, inerente alle competenze cliniche e alle capacità operative del personale infermieristico, e non solo, nel sistema dell’emergenza territoriale» afferma Bufalo.


Carenza di personale e reclutamento internazionale


Un altro tema critico riguarda la carenza di personale infermieristico. Sebbene la soluzione di reclutare professionisti dall’estero possa offrire un sollievo temporaneo,«la stessa preoccupazione vale per l’annunciato arrivo di infermieri indiani o da altri Paesi sudamericani o nordafricani. Lungi da noi opporci in maniera pregiudiziale. Questi interventi, però vanno governati con attenzione e responsabilità, ne va della sicurezza delle persone assistite nonché della dignità dell’esercizio della Professione Infermieristica.», ha aggiunto Bufalo.

Prospettive e preoccupazioni per la professione infermieristica


Nonostante le difficoltà, l’Assessore Riboldi ha dimostrato apertura al dialogo su temi cruciali come gli algoritmi del 118, ottenendo risultati positivi. Tuttavia, «ci sono temi altrettanto urgenti che hanno un significativo impatto sulla qualità e sulla sicurezza assistenziale che necessitano di essere affrontati. Mi riferisco alla formazione e all’introduzione della nuova figura dell’assistente infermiere e all’annunciato reclutamento di infermieri provenienti dall’estero per far fronte alla grave carenza di personale infermieristico nelle strutture assistenziali della nostra Regione», dichiara il Presidente di OPI Torino.

A fine novembre 2024, infatti, la Direzione Sanità della Regione aveva convocato un incontro per discutere di queste tematiche. Incontro annullato e non più programmato. «Le innovazioni in tema di assistenza infermieristica introdotte dal legislatore necessitano di valutazioni approfondite propedeutiche a scelte delicate che devono essere intraprese a livello regionale. Lo stesso vale per l’annunciato arrivo di infermieri indiani o da altri Paesi sudamericani o nordafricani. La nostra preoccupazione e che ogni giorno trascorso senza lavorare alle migliori soluzioni risulterà un giorno perso», conclude Bufalo.

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