Lo sport non conosce barriere anagrafiche con le Olimpiadi della terza età. La febbre dell’evento a cinque cerchi, quest’anno a Parigi, raggiunge le RSA gestite da Emeis Italia. Questo attore di riferimento nella cura delle persone fragili ha organizzato nelle ultime settimane le Olimpiadi della terza età, trasformando i residenti in inediti atleti.
Le competizioni hanno visto protagonisti gli ospiti di Residenza Richelmy a Torino, Consolata a Grugliasco e Casa Mia a Borgaro. Corse in carrozzina, 100 metri col girello, palline a canestro e pallavolo facilitata. Queste sono le discipline che hanno visto sfidarsi anche gli anziani, da soli o in compagnia di bambini delle scuole e degli enti sportivi del territorio.
Le attività alternative delle più celebri gare olimpiche hanno permesso a tutti di giocare e sorridere insieme. Per mettersi nei panni di chi affronta maggiori difficoltà.
Olimpiadi della Terza Età: quando lo sport corre contro il tempo
L’obiettivo di queste Olimpiadi di Terza Età non è solo la competizione, ma soprattutto il divertimento e la socialità. Lo sport diventa un mezzo per promuovere il senso di aggregazione, la salute del corpo e dello spirito, abbattendo le differenze e i pregiudizi.
Ogni gara ha avuto lo sport come vero vincitore. Celebrato così come occasione di inclusione e di gioia condivisa. Gli ospiti delle RSA EMEIS Italia hanno dimostrato come lo spirito olimpico non conosce età. Le giornate di gare vengono così trasformate in momenti di comunità e solidarietà.
Le Olimpiadi della Terza Età sono state un esempio di come l’attività fisica possa essere adattata per includere tutti, rendendo lo sport accessibile e divertente per chiunque.
Scopri di più da lo Scoprinotizie
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.