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Lun. Set 16th, 2024

118 aperto il dibattito sul futuro dell’emergenza territoriale

118

Il recente dibattito sull’introduzione e la successiva sospensione degli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici (ACAI) all’interno delle ambulanze in Piemonte ha sollevato numerose preoccupazioni tra i professionisti sanitari e i cittadini. Il Coordinamento delle Professioni Infermieristiche del Piemonte è intervenuto per rassicurare la popolazione sulla qualità e sicurezza delle cure fornite dagli infermieri del 118, sottolineando l’importanza di un supporto normativo e operativo che garantisca standard elevati di assistenza.

Poco meno di un mese fa, l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte aveva confermato l’adozione di nuovi protocolli di intervento. Già attivi in altre regioni italiane, con l’obiettivo di affrontare la carenza cronica di medici. Tuttavia, a seguito delle contestazioni da parte del comparto medico e del sopraggiungere di una denuncia, l’assessore Federico Riboldi ha annunciato martedì la sospensione della delibera sugli ACAI. Questa decisione ha generato dubbi e perplessità tra gli ordini professionali degli infermieri. Si è vista la sospensione un rischio per la fiducia nelle capacità operative degli infermieri stessi e per la stabilità del Sistema dell’Emergenza Territoriale.

118 e assistenza infermieristica

Il Coordinamento regionale ha sottolineato che il setting organizzativo dell’assistenza infermieristica in area dell’emergenza ed urgenza extraospedaliera è complesso. Inoltre il ruolo degli infermieri in questo contesto è cruciale per il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino. Gli infermieri del 118 operano all’interno di un quadro normativo ben definito. Normato dalla legge del 26 febbraio 1999, n°42, che riconosce specifiche competenze e responsabilità agli infermieri. Molte università italiane, infatti, offrono da anni corsi di perfezionamento e master di primo livello in emergenza e urgenza, sia per medici che per infermieri. La specializzazione clinica in questo ambito è ormai parte integrante dei percorsi di laurea magistrale con indirizzo clinico.

«Gli Infermieri del 118 sono professionisti altamente qualificati, operanti all’interno di un quadro normativo e deontologico ben definito, con l’obiettivo primario di garantire la salute e la sicurezza dei pazienti» ha sottolineato il Coordinamento regionale delle Professioni Infermieristiche. L’uso degli algoritmi clinico-assistenziali, che include anche la somministrazione di farmaci senza prescrizione medica diretta, è riservato a contesti di emergenza dove l’intervento tempestivo è essenziale. Queste decisioni avvengono sempre all’interno di un quadro operativo validato scientificamente e in stretta collaborazione con altre figure professionali. Gli ACAI, quindi, non rappresentano una sostituzione dei medici con gli infermieri, ma piuttosto una standardizzazione delle pratiche già in uso a livello nazionale e internazionale.

Il parere di Nursing Up Piemonte

Il sindacato degli infermieri Nursing Up Piemonte ha reagito con preoccupazione alla sospensione degli ACAI. «Se gli infermieri sono illegali e i medici mancano, chi facciamo salire sulle ambulanze?» ha chiesto provocatoriamente Claudio Delli Carri, segretario di Nursing Up Piemonte. La sospensione degli ACAI in Piemonte ha sollevato una questione cruciale: se l’attivazione degli algoritmi è stata considerata illegittima in questa regione, perché il Ministero della Salute non ha sospeso tali pratiche anche nelle altre regioni italiane dove sono in uso da anni senza opposizione?

Delli Carri ha evidenziato l’importanza della somministrazione di farmaci da parte degli infermieri in situazioni critiche, una pratica che in emergenza può fare la differenza tra la vita e la morte. Tuttavia, se questa pratica venisse dichiarata illegale, si aprirebbe un paradosso pericoloso che potrebbe mettere in discussione la stessa presenza degli infermieri sulle ambulanze, con il rischio di un blocco del servizio del 118. «Sarebbe un’assurdità amministrativa che non possiamo permetterci. Come Nursing Up, chiediamo una risposta chiara e tempestiva da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema sanitario» ha concluso Delli Carri, invocando un confronto costruttivo con tutte le parti coinvolte per risolvere le contraddizioni normative e garantire la salute dei cittadini italiani.

Risulta quindi essenziale come sottolineato da entrambe le parti mantenere un dialogo aperto tra istituzioni, professionisti sanitari e cittadini per affrontare le sfide comuni e garantire un elevato standard di assistenza. La sospensione degli ACAI, se non risolta rapidamente, rischia di creare un vuoto normativo e operativo che potrebbe compromettere la qualità del servizio di emergenza territoriale in Piemonte.

By Redazione

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