Trent’anni fa, una devastante alluvione colpì il Piemonte, segnando profondamente le comunità e i territori. Le incessanti piogge di quel novembre 1994 gonfiarono i principali fiumi e torrenti, portando alla rottura degli argini e all’allagamento di ampie aree. Le città di Ormea, Clavesana, Alba, Asti, Torino e le province limitrofe furono tra le più colpite, con il Tanaro, il Po, il Sangone e il Belbo che superarono i livelli di guardia. A Chivasso il crollo di un ponte ottocentesco isolò un’intera area, richiedendo misure temporanee di attraversamento e interventi straordinari per ripristinare la viabilità.
Per ricordare l’alluvione e fare il punto sulle pratiche di prevenzione, il 4 novembre si terrà a Torino un convegno promosso da diverse istituzioni scientifiche, autorità locali e nazionali e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino. Interventi tecnici e scientifici tracceranno un quadro dell’evoluzione nella gestione dei rischi geo-idrologici, con particolare attenzione alla creazione di sistemi di monitoraggio avanzati, la pianificazione urbanistica preventiva e le tecniche di rilevamento. L’incontro sarà un’occasione per analizzare le misure di protezione civile e l’importanza della pianificazione come prevenzione.
Commemorazioni nelle città colpite dall’alluvione in Piemonte
Chivasso e Santena, tra le località maggiormente colpite nel 1994, hanno organizzato commemorazioni per onorare i protagonisti di quegli eventi e riflettere sull’impatto delle opere di prevenzione. A Chivasso, il 26 ottobre è stata fatta una cerimonia con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, forze dell’ordine e Vigili del Fuoco, figure chiave nelle operazioni di soccorso. Un’esposizione di mezzi di soccorso sarà allestita nel Cortile delle Madri Costituenti per coinvolgere la comunità e ricordare l’impegno delle persone che hanno sostenuto l’emergenza.
A Santena, la commemorazione durerà dal 5 al 17 novembre e comprenderà eventi formativi e culturali. L’apertura del Centro Operativo Comunale e una simulazione di evacuazione presso la scuola Falcone-Borsellino coinvolgeranno studenti e cittadini per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della preparazione in caso di emergenza. Tra gli eventi, una proiezione e un convegno tecnico racconteranno come Santena è riuscita a trasformare una tragedia in opportunità, grazie a una serie di interventi di messa in sicurezza che hanno contribuito a rimuoverla dall’elenco delle zone a rischio idrogeologico. La mostra fotografica “Dopo l’acqua c’è la vita” presenterà testimonianze e immagini della ricostruzione, accompagnata dalla presentazione di un nuovo portale storico e dalla pubblicazione di un volume dedicato alla storia del torrente Banna e al suo bacino idrografico. (link all’articolo su Santena sul sito del comune)
Gli eventi legati a queste commemorazioni non solo sottolineano l’importanza della prevenzione, ma promuovono una cultura della sicurezza che può evitare il ripetersi di tragedie simili.