Nel cuore del quartiere Borgo Vecchio Campidoglio di Torino, un progetto nato trent’anni fa ha trasformato l’area in una delle più significative gallerie d’arte urbana a cielo aperto d’Italia. Il MAU – Museo di Arte Urbana – rappresenta oggi un esempio di riqualificazione artistica e sociale, un percorso visivo che si snoda tra i vicoli e gli edifici del quartiere, creando un dialogo continuo tra arte e comunità.
Con oltre 190 murales distribuiti su una superficie di 4000 mq e realizzati da più di 100 artisti italiani e internazionali, il MAU è un punto di riferimento nel panorama dell’arte urbana contemporanea. Le opere, dipinte su facciate di palazzi, saracinesche di negozi, panchine e altri elementi urbani, raccontano storie di impegno civile, cultura e trasformazione.
Il progetto condiviso di MAU
L’idea, concepita da Edoardo di Mauro e sviluppata con il contributo di artisti e cittadini, ha preso forma grazie all’interazione con gli abitanti del quartiere, che hanno accolto il progetto concedendo spazi per la realizzazione dei murales. Questo ha permesso di creare un contesto artistico unico, dove ogni opera si inserisce armoniosamente nel tessuto urbano.
Tra i murales simbolo del museo, spicca Canto Metropolitano di Mercurio Salvatore Lo Grasso, situato in via Musinè 25. L’opera, uno dei primi lavori realizzati nel 1995, raffigura un fitto tappeto di foglie che lascia intravedere una figura umana celata. Altri lavori di forte impatto sociale includono Mosche di Sergio Ragalzi, che riflette sull’equilibrio tra uomo e natura, Un altro mondo possibile di Mono Carrasco, che affronta il tema del razzismo, e Madonna di Kobane di Diego Testolin, un omaggio alla lotta contro il femminicidio.
Il futuro del Museo a cielo a aperto
Dal 2014, il MAU ha ampliato il proprio raggio d’azione oltre il quartiere Campidoglio, portando oltre 60 opere in altre zone di Torino e nei comuni limitrofi come Beinasco, Rivalta e Nichelino. L’espansione è stata resa possibile grazie alla collaborazione con enti, istituzioni culturali e associazioni locali, tra cui l’Accademia Albertina, il Museo Diffuso della Resistenza e diverse scuole.
Un ruolo fondamentale è stato svolto da Oikos, azienda che fornisce vernici ecosostenibili per la realizzazione dei murales, con un’attenzione particolare all’impatto ambientale. L’iniziativa non solo ha contribuito a riqualificare il quartiere, ma ha anche stimolato riflessioni artistiche e sociali, coinvolgendo la comunità in un percorso di crescita culturale.
Oggi, il MAU continua a essere un laboratorio d’arte a cielo aperto, un luogo in cui la creatività si intreccia con la vita quotidiana, mantenendo viva la memoria storica e offrendo nuovi spunti di riflessione sulla società contemporanea.