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Villanova d’Asti entra nel Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese, con la Gallina Bionda

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Il Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese si arricchisce ulteriormente accogliendo il Comune di Villanova d’Asti, noto per la produzione della celebre Gallina Bionda. Questo ingresso rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione delle eccellenze gastronomiche locali e delle tradizioni culinarie del territorio. Villanova d’Asti porta con sé una lunga tradizione legata alla Gallina Bionda, un prodotto simbolo della cucina locale che ogni anno viene celebrato con la sagra “Elogio della Bionda”. Questa razza di gallina, apprezzata per la sua delicatezza e autenticità, è ora destinata a diventare uno dei fiori all’occhiello del Distretto del Cibo, arricchendo così l’offerta gastronomica del territorio.

Da Carmagnola all’Astigiano: un legame che si rafforza

Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese, ha espresso grande soddisfazione per l’adesione di Villanova d’Asti, sottolineando come questo evento rappresenti un’importante opportunità per promuovere e tutelare le tradizioni culinarie della zona, con particolare attenzione alla Gallina Bionda. «L’ingresso di Villanova nel nostro Distretto non solo rafforza il legame tra i comuni del territorio, ma valorizza anche le eccellenze gastronomiche locali, creando nuove possibilità di crescita per l’intera comunità», ha dichiarato Ghio.

Il sindaco di Villanova d’Asti, Roberto Peretti, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo, evidenziando come esso rappresenti non solo un riconoscimento delle tradizioni agricole e gastronomiche locali, ma anche il consolidamento di un legame storico con il Pianalto, che affonda le sue radici nella geologia e nella morfologia del paesaggio.

La storia secolare della Gallina Bionda

La storia della Gallina Bionda piemontese è affascinante: un tempo molto diffusa in Piemonte, ha visto un declino negli anni Sessanta a causa dell’industrializzazione e dell’agricoltura intensiva. Tuttavia, grazie a un progetto di recupero avviato nel 1999, questa razza è stata riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.), tornando a essere un simbolo del territorio.

Villanova d’Asti, da sempre associata all’Altopiano del Poirinese e al Chierese-Carmagnolese, ha mantenuto nel tempo un forte legame con queste terre, sia dal punto di vista produttivo che storico. «La nostra tradizione di allevamento della Gallina Bionda, che ha attraversato i secoli e che era presente nei possedimenti dei Savoia, testimonia la nostra profonda connessione con questo territorio», ha aggiunto Peretti.

Oltre alla Gallina Bionda, Villanova è anche nota per la produzione di grano biondo, un altro prodotto tipico che da secoli viene coltivato nelle terre circostanti, contribuendo a rafforzare ulteriormente l’identità condivisa con il territorio del Chierese-Carmagnolese.

In conclusione, come sottolinea Ghio, l’ingresso di Villanova d’Asti nel Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese non è solo una formalità, ma un vero e proprio riconoscimento di una storia comune, di tradizioni condivise e di un legame geografico che unisce profondamente queste comunità.

Conclude Ghio: «Con la Gallina Bionda, questo nuovo capitolo promette di valorizzare ulteriormente la cultura enogastronomica locale, guardando al futuro con consapevolezza e orgoglio per le proprie radici».


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By Debora Pasero

Giornalista, ceo di Scoprinetwork Srl, appassionata di comunicazione politica e d'impresa, da vent'anni ogni mattina mi nutro di pane e comunicazione

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