SANTENA, 21 marzo 2021 – Il Comune di Santena accoglie l’appello di Libera e anche quest’anno aderisce alla “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Una ricorrenza, in programma domenica 21 marzo, giunta alla 26ª edizione che da qualche anno è anche riconosciuta ufficialmente dallo Stato.
L’origine della ricorrenza promossa da Libera
La giornata è promossa da Libera, l’associazione antimafia che è presente su tutto il territorio italiano dal 1995 per contrastare attivamente mafie e sfruttamento. L’organizzazione no profit è attiva anche dal 2012 sul territorio comunale col presidio locale “Libera Santena-Villastellone” intitolato a Libero Grassi. L’imprenditore siciliano ucciso nel 1991 a Palermo da Cosa Nostra dopo essersi opposto ad una richiesta di pizzo.
Anche a Santena, così come in tutta la penisola, gli altoparlanti di piazza Martiri della Libertà scandiranno l’elenco delle vittime uccise dalle mafie. Recitare i nomi ed i cognomi come una sorta di rosario civile per onorare le vittime innocenti delle mafie senza dimenticare neanche i morti a causa delle stragi e del terrorismo.
«Anche quest’anno il Comune di Santena – interviene il Sindaco Ugo Baldi – ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova l’impegno di contrasto alla criminalità organizzata. La recita dei nomi delle vittime delle mafie è un modo per farle vivere ancora, per non farle morire mai.
E’ anche l’occasione per porgere un abbraccio sincero ai famigliari delle vittime. Ed allo stesso per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della legalità e del contrasto alle mafie».
La lettura dei nomi per commemorare le vittime delle mafie
L’iniziativa promossa da Libera nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci avvenuta il 23 maggio del 1992 e che non sente mai pronunciare il suo nome. «Il dolore dei famigliari delle vittime delle mafie – spiega Giovanni Le Donne, consigliere comunale di maggioranza con delega alla legalità e promotore dell’iniziativa – diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata attraverso la lettura del proprio nome.
Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome suscita subito un’emozione forte. Ma anche i famigliari di quelle vittime il cui nome non è popolare. Per questo è un dovere civile ricordarli tutti indistintamente. Anche quest’anno l’Amministrazione – conclude Le Donne – ha deciso di fare la sua parte nella lotta alla criminalità ed alle mafie aderendo all’iniziativa promossa da Libera».
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