<b>SANTENA, 28 NOVEMBRE 2020 </b>-<i> «Sii egoista a Natale, compra locale»</i>. E’ l'appello che l'Amministrazione santenese quest'anno vuole lanciare ai propri concittadini per sostenere il commercio. Una frase provocatoria che racchiude in sé un messaggio più profondo.<i> «Ci siamo interrogati molto su come sensibilizzare i santenesi all'acquisto nei negozi di vicinato -</i><i> </i>riepiloga il sindaco Ugo Baldi <i>- Alla fine abbiamo "puntato" sull'egoismo.</i> <em>Scegliendo una frase che si memorizzasse facilmente e che le persone si fermassero a leggere».<img class="size-medium wp-image-15201 alignleft" src="https://www.loscoprinetwork.it/notizie/wp-content/uploads/2020/11/Natale-compra-Locale-1-210x300.jpeg" alt="" width="210" height="300"></em>
Prosegue Rosella Fogliato, assessore al commercio di Santena: <i>«L’egoismo, in effetti, non è proprio un atteggiamento natalizio e siamo anche posti la domanda che potesse essere frainteso, </i>ammette l’assessore.<i> </i>
<i>Ma abbiamo poi pensato che potesse essere una forma di rottura con lo spirito del Natale e obbligasse le persone a soffermarsi a leggere e riflettere».</i>
<h2>L’egoismo non va in questo caso letto nell’accezione negativa:</h2>
<i>«Acquistando nei negozi di vicinato fa bene a te e all'economia locale, <em><img class="size-medium wp-image-15202 alignright" src="https://www.loscoprinetwork.it/notizie/wp-content/uploads/2020/11/Natale-compra-Locale-2-210x300.jpeg" alt="" width="210" height="300"></em></i>spiega l’obiettivo Alessia Perrone consigliera con delega alla comunicazione. <em>Se i nostri acquisti natalizi li facciamo nel territorio in cui viviamo e lavoriamo, si crea un circolo virtuoso. Quello che vogliamo comunicare è che acquistare sotto casa è un forte messaggio di solidarietà verso chi, quest'anno, ha subito un crollo del fatturato per via delle chiusure obbligate dal Covid-19».</em>
Il 2020 è stato per tutti un anno difficile: <i>«Molti hanno perso il lavoro, o peggio persone care. E' giunto quindi il momento di fare qualcosa per sé stessi, per la propria comunità, </i>sottolinea Baldi. <i>Essere buoni a Natale, far del bene è anche questo.</i> <em>Acquistare egoisticamente nel negozio sotto casa dove magari lavora proprio figlio, la mamma di un compagno di classe, o un amico di un amico».</em>
<h2>Un modo per dare a Natale un supporto concreto collettivo:</h2>
<i><img class="size-medium wp-image-15203 alignleft" src="https://www.loscoprinetwork.it/notizie/wp-content/uploads/2020/11/Natale-compra-Locale-3-210x300.jpeg" alt="" width="210" height="300">«Un caldo abbraccio che non possiamo darci fisicamente, </i>considera Perrone.<i> Una partecipazione attiva da tutta la comunità, ed è anche per questo che, con il supporto di <strong><a href="http://www.confartigianato.it">Confartigianato</a> </strong>e della <a href="http://www.prosantena.it"><strong>ProSantena</strong></a>, distribuiremo le locandine in tutte le attività commerciali chiedendo ai negozianti di fare un piccolo video da condividere sui social».</i>
Conclude Fogliato: <i>«Questo non significa escludere però contributi e sgravi economici per il commercio. Stiamo facendo delle modifiche di bilancio proprio per dare degli ammortizzatori sia alle attività che ai cittadini affinché subito dopo le<strong> <a href="https://eventi-notizie-comunicazione.loscoprinetwork.it/santenatale-2019-cosi-santena-si-prepara-a-festeggiare-il-natale/">festività natalizie</a></strong> possano essere erogati».</i>
TORINO, 10 febbraio 2020 – L’abito non fa il monaco. Così sosteneva Alessandro Manzoni nel capitolo 19 dei Promessi Sposi. E’ vero, però, che quando si affronta un colloquio di lavoro bastano pochi secondi al selezionatore per farsi un’idea sul candidato positiva o negativa. Anche l’occhio vuole la sua parte e oltretutto non c’è una seconda possibilità per fare una buona impressione. E’ proprio per questo che il Consiglio Centrale di Torino della Società di San Vincenzo De Paoli ha avviato Abito. Il progetto che dà una seconda vita agli indumenti usati donandoli alle persone in difficoltà economica che stanno cercando di reinserirsi nel mondo lavorativo.
L’iniziativa “Un armadio da lavoro” dell’emporio sociale di Torino
Nel progetto di scambio di vestiti e di attività di inclusione sociale rientra l’iniziativa “Un armadio da lavoro”. L’idea è semplice: chiunque abbia un vestito formale quasi nuovo donarlo alla comunità. Sarà a disposizione di quelle persone che, in situazione di povertà, devono sostenere un colloquio di lavoro imminente. «In questo delicato contesto economico, in cui tante persone sono alla ricerca di un nuovo impiego – raccontano Elisa Valenti e Giorgio Ceste, coordinatori del progetto Abito- ci siamo chiesti come potessimo dare il nostro contributo con un progetto che unisse la nostra vocazione sociale ai nostri valori di sostenibilità».
In un’iniziativa come questa, infatti, la condivisione ed il dono non sono solo degli atti di amore verso il prossimo ma sono anche degli strumenti per ridurre l’impatto ambientale. Mettendo in questo modo in circolo degli indumenti che spesso giacciono inutilizzati e quasi nuovi negli armadi. Allo stesso tempo, però, sono anche preziosi per chi deve sostenere un colloquio di lavoro.
“Un armadio da lavoro” è soltanto una delle tante attività di Abito. Nato nel 2019, il progetto ha avviato un emporio sociale di vestiti ed un laboratorio di sartoria per donne migranti a Torino in via Santa Maria 6/i che rigenera degli indumenti danneggiati.