La fisionomia degli spazi dedicati al gioco e alla nanna cambia insieme alle sue esigenze
Arredare le camerette dei bambini non è mai un’impresa semplice e non basta riempire lo spazio di peluche per dare vita a una camera “a prova di bambino”. Quando dobbiamo acquistare o affittare una casa, ci poniamo mille domande: è abbastanza luminosa, offre belle vedute, sarà sufficientemente accogliente per i miei ospiti? Allo stesso modo, anche il bambino dovrà acclimatarsi nel suo nuovo ambiente. L’arredamento dovrà quindi essere non solo esteticamente piacevole ma anche e soprattutto funzionale, accessibile, concepito su misura delle sue esigenze e della sua “piccola taglia”.
A due anni i bambini compiono notevoli progressi psicomotori. Capriole, ruzzoloni e lividi sono all’ordine del giorno, i genitori lo sanno bene. In questa fase, l’elemento della funzionalità predomina sull’estetica. Proteggete i mobili che presentano spigoli affilati e nascondete qualsiasi complemento d’arredo non fabbricato in gommapiuma. Predisponete un’area per il gioco, delimitandola con un tappetino sensoriale, e un’altra per la nanna, che potrete dotare di un simpatico profumatore per ambienti all’aroma di lavanda o camomilla, in grado di conciliare il sonno.
A partire tre anni di vita i bambini si interfacciano con l’arredamento in maniera più “adulta”, iniziano a sviluppare preferenze, ricercano attivamente stimoli. In poche parole, diventano più autonomi. Via le sbarre dal lettino, meglio scegliere letti bassi e corredati di tappetino scendiletto per prevenire eventuali “tonfi” notturni. Ok a sedie, tavoli e armadi rigorosamente proporzionati alla statura del bambino, così che possa muoversi senza l’ausilio di mamma e papà e prendere i vestiti da solo. Crescendo, la scelta del tavolo giusto diventerà sempre più importante. La cameretta non sarà più unicamente un campo di battaglia disseminato di giocattoli, ma anche un luogo in cui dedicarsi a passatempi più sedentari (guardare le illustrazioni dei libri, disegnare, fare lavoretti creativi) “precursori” dei compiti alla scrivania.
Con l’avanzare dell’età l’arredamento deve svilupparsi in verticale e “salvare spazio” per le sue esigenze, sempre più personalizzate.
Dopo i 6 anni è possibile iniziare a coinvolgere il bambino nella scelta dell’arredamento: proporrà di invitare i suoi amichetti a casa, di organizzare feste di compleanno, la sua vita si arricchirà di una dimensione sociale più sviluppata. L’estetica inizierà quindi ad assumere un ruolo importante. Sì alle camere componibili coloratissime, modulabili e dotate ponti o soppalchi, per sfruttare verticalmente lo spazio. La parola d’ordine? Libertà di personalizzazione e movimento, che l’arredamento deve rispettare ed incoraggiare. Costruite il look della camera a ridosso delle pareti, cercando di lasciare sgombra la parte centrale, che verrà dedicata alle sue esigenze e sarà più facilmente gestibile, modificabile, durante il periodo dell’adolescenza.
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