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Sab. Ott 26th, 2024

La Regione Piemonte investe nei Distretti del Commercio

Distretti del commercio

La Regione Piemonte ha deciso di stanziare oltre un milione di euro per promuovere la creazione di nuovi Distretti del Commercio. Un’iniziativa che mira a rilanciare il settore commerciale sul territorio. Questa misura è voluta da Paolo Bongioanni, assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi, arriva poco dopo l’istituzione del Tavolo del Commercio fra la Regione, Confcommercio e Confesercenti. Risponde, inoltre, alle esigenze di riorganizzazione espresse dai Comuni e dalle associazioni di categoria.

I Distretti del Commercio sono stati introdotti per la prima volta in Piemonte nel 2020 durante l’emergenza COVID. Si sono dimostrati uno strumento efficace per sostenere il commercio locale, mantenere l’occupazione e sviluppare attività mirate alla valorizzazione dei negozi di vicinato. Attualmente, sul territorio regionale esistono 77 Distretti. Suddivisi tra quelli urbani, che operano su un solo Comune, e quelli diffusi, che coinvolgono più Comuni. 10 in provincia di Alessandria, 5 in quella di Asti, 2 in quella di Biella, 11 in quella di Cuneo, 3 in quella di Novara, 35 nella Città Metropolitana di Torino, 3 nel Vco, 8 in provincia di Vercelli.

La nuova somma è pari a 1.067.380,99 euro. La cifra è destinata ai Comuni che non hanno ancora istituito un Distretto. In questo modo loro possono presentare una candidatura per accedere ai fondi.

Distretti del Commercio: una strategia per il rilancio del settore

I Distretti del Commercio rappresentano un presidio per il commercio di prossimità. Possono però svolgere un ruolo fondamentale anche nel contrastare la desertificazione commerciale, soprattutto nei piccoli centri e nelle periferie urbane. Inoltre, questi Distretti collaborano con quelli del Cibo. Promuovono lo sviluppo della filiera corta del cibo piemontese. Contribuiscono, inoltre, alla creazione di valore aggiunto e qualità per il prodotto locale.

Per accedere ai fondi regionali, i Comuni interessati dovranno presentare progetti con una spesa ammissibile di 65.000 euro. L’ente promotore sarà tenuto a coprire il 20% dei costi, mentre la Regione finanzierà l’80%, fino a un massimo di 52.000 euro. Le candidature saranno valutate da una commissione apposita, che stilerà una graduatoria per l’assegnazione dei contributi.


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