Un progetto italiano a base di cera d’api e per creare un’alternativa ai contenitori e agli involucri usa e getta in carta, plastica ed alluminio presenti nelle cucine. Si tratta del brand Apepak che si è posto come obiettivo quello di attuare soluzioni ecologiche nella vita di tutti i giorni. Prestiamo molta attenzione alla qualità dei cibi che mangiamo ma, molto spesso, non teniamo conto della conservazione degli alimenti. Per non alterarne il sapore e per farli durare più a lungo piatti, contenitori e il cibo stesso vengono avvolti in una pellicola alimentare, la quale rischia però di vanificare l’impegno salutista e di rispetto ambientale.
Apepak, la natura contro il PVC
In commercio esistono pellicole realizzate in vari materiali tra cui il PVC, molto performante per elasticità e capacità di aderire perfettamente nell’alimento. È però composto da vari additivi come gli ftalati, composti chimici classificati come interferenti endocrini che migrano con facilità negli alimenti grassi. Può infatti rilasciare alcune sostanze cancerogene come il cloruro di vinile e, in fase di produzione, provoca l’emissione di inquinanti clororganici. Ma niente paura: le alternative però esistono e si stanno diffondendo sempre di più.
Tra queste vi è sicuramente quello di Apepak che sostiene una produzione etica sotto tutti i punti di vista. L’involucro Apepak è fatto di cotone rigenerato con l’aggiunta di cera d’api, resina di pino ed olio di jojoba. La produzione è curata dai membri di Sonda Società Cooperativa Onlus di Altivole, in provincia di Treviso, formata da persone con problematiche psico-sociali di diversa natura che attraverso questo lavoro hanno la possibilità di riconquistare la propria dignità. Costruendo un bene che aiuta l’ambiente e che riduce gli sprechi nella vita quotidiana.
Grazie alle proprietà della cera d’api, l’imballaggio può essere sigillato utilizzando unicamente il calore delle mani, evitando quindi l’impiego di collanti. Dopo l’uso l’involucro, che è disponibile in varie dimensioni per usi differenti, può essere lavato, fatto asciugare e quindi riutilizzato o, se è giunto a fine vita (si stima circa un anno di durata) può essere smaltito nel compost. Inoltre le proprietà antibatteriche naturali dell’olio di jojoba e della cera d’api ben si sposano con la funzione di conservazione di alimenti.
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