di Patrick Fasolis
“L’Eden De Médéric – peintures et gravures”, la doppia mostra dell’artista francese Médéric Bottin, si terrà presso la chiesa di San Dalmazzo Martire, in via delle Orfanelle 3, a Torino il 10 maggio 2024. Le opere pittoriche esposte evocano una sorta di nostalgia verso un paradiso perduto. L’Eden si presenta attraverso una pittura morbida ma che esprime, allo stesso tempo, intensa forza espressiva.
Chi è Médéric Bottin?
Médéric Bottin è un pittore, incisore e scultore, con un diploma di pittura dal École Nationale Supérieure des Beaux-arts di Parigi. Médéric non si immola sull’altare della moda per ottenere riconoscimento sociale, ma persegue le sue passioni, la sua originalità e le sue ambizioni artistiche e culturali.
La mostra sarà presentata da ATB Associazione Culturale a Torino in occasione del Salone Internazionale del libro e curata da Alessandro Allocco e Isabelle Russo. Le incisioni (gravures) che saranno esposte fanno parte della “Série biblique”, un insieme di otto incisioni in legno di filo che gli hanno valso il premio Kiyoshi Hasagawa nel 2021.
Tuttavia, le sue incisioni non si limitano solo agli episodi biblici, ma abbracciano anche un luogo dal carattere misterioso dell’Antico Testamento. Si mescolano animali domestici e selvatici: cervi, agnelli, lupi, buoi e leoni. La sua rappresentazione è ricca di suggestioni, evocando numerose immagini tra cui le leggendarie cacce di sant’Uberto.
Informazioni sulla mostra
“L’Eden de Médéric” si terrà dal 10 al 24 maggio 2024. Il 10 maggio alle ore 18 ci sarà l’apertura ufficiale riservata ad un pubblico selezionato in cui sarà inaugurata la porzione delle peintures della mostra. Le gravures, invece, saranno inaugurate l’11 maggio dalle 18 alle 20. Lo spazio espositivo sarà aperto al pubblico dal mercoledì al venerdì dalle 15:30 alle 18:30 con ingresso gratuito. Per visitare la mostra il sabato o in altri orari è necessario fissare un appuntamento chiamando il numero +39 333 362.5949 oppure inviando una e-mail all’indirizzo arbartgallery@gmail.com.
Vittoria Savino 
Redazione 