di Redazione
Il Piemonte, e la Val di Susa in particolare, è terra ricca di tradizioni popolari: fra queste s’inseriscono i Carnevali Alpini, in particolare il carnevale di Lajetto.
Fra i diversi carnevali alpini c’è «Lou Carlevé dou Lieut», il carnevale di Lajetto. Si tratta di una delle molte borgate della montagna di Condove che ha avuto una notevole parte nella storia passata.
La manifestazione del 2023 si svolgerà, come da tradizione, nell’ultima domenica di carnevale (quella che precede il mercoledì delle Ceneri) che cadrà il 19 febbraio.
La peculiarità del Carnevale del Lajetto
Saranno presenti un folto gruppo di figuranti, coordinati da un regista, impegnati a interpretare vari ruoli. Realizzeranno anche un corteo, alquanto irriverente ed estemporaneo, che coinvolge il pubblico con scherzi e atteggiamenti trasgressivi percorrendo i vicoli della borgata.
La festa coinvolge tutti, grandi e piccini, con scenette improvvisate e situazioni paradossali. Tutte volte, mantenendo il più possibile lo spirito originario, a raggiungere il luogo prestabilito per la celebrazione dell’antico rito propiziatorio della decapitazione del gallo. L’animale si identifica con l’inverno che compare come oggetto di sacrificio, sia pure nella forma di un sosia in gommapiuma e con le penne incollate.
La storia del Carnevale Alpino
L’allontanamento della popolazione dalla borgata avvenuto nel dopo guerra aveva fatto quasi dimenticare questa festa carnevalesca imperniata sulle «Barbuire». Il termine veniva genericamente utilizzato nelle vallate alpine del Piemonte occidentale per indicare i personaggi mascherati dei carnevali alpini.
Dal 2010, grazie all’interessamento di un gruppo di persone che non volevano che questo patrimonio del passato scomparisse, vi è stata una riscoperta di questa manifestazione, ricca di risvolti interessanti.
L’Associazione «Le Barbuire» di Condove è nata appunto nel 2010 con lo scopo di valorizzare e riscoprire gli aspetti culturali e non solo delle genti di montagna.
Domenica 19 febbraio 2023 il Pajasso, gli Arlecchini, il Monsù e la Tòta, il Dotor e il Soldà, le coppie di vecchi e la banda musicale faranno rivivere un rito alpino contraddistinto da profondi valori etnografici e antropologici.
Vittoria Savino 