UN PROGETTO DI

Steve McCurry in mostra a Caraglio

di Redazione Ott 3, 2022
steve mccurry

“Steve McCurry. Texture”: il Filatoio di Caraglio torna protagonista con gli scatti del grande fotografo americano nella nuova mostra realizzata dalla Fondazione Artea, visitabile da giovedì 29 settembre 2022 fino a domenica 29 gennaio 2023. 

Cento fotografie, tra immagini iconiche e inedite, in un percorso evocativo che si intreccia con l’anima dell’antico setificio e le trame dei tessuti conservati dalla prestigiosa Fondazione Antonio Ratti.

Il progetto, curato da Biba Giacchetti con il contributo di Maddalena Terragni, è promosso e realizzato dalla Fondazione Artea, in collaborazione con Fondazione Filatoio Rosso, Civita Mostre e Musei, Sudest57 e Fondazione Antonio Ratti, con il patrocinio del Comune di Caraglio e ATL del Cuneese, il contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT e con il sostegno della Banca di Caraglio.

Le trame della mostra di Steve McCurry

ll Filatoio di Caraglio apre al pubblico con la mostra fotografica “Steve McCurry. Texture”, che farà rivivere gli spazi dell’antico setificio attraverso un percorso espositivo in grado di “tessere” trame di vita, quelle impresse nei 100 scatti provenienti da tutto il mondo del celebre fotografo e umanista americano, con i tessuti e la storia del luogo, ex fabbrica di seta ora “fabbrica culturale”. 

Una narrazione che parte da una sezione dedicata alla manifattura e alla produzione, che in ogni paese, per tradizione e disponibilità, si avvale di mezzi e strumenti di realizzazione differenti. Per proseguire con una galleria dei più celebri ritratti di McCurry, in cui le persone esprimono con fierezza il loro “essere”, tanto nei ricchi abiti tibetani quanto nelle più semplici condizioni dei rifugiati afgani, come la tanto amata Sharbat Gula.

La mostra consente, infine, di ritrovare tutte le celebri icone scattate da McCurry, in una vera e propria retrospettiva dei suoi molteplici progetti. Ad arricchire il percorso espositivo alcuni dei frammenti più significativi della collezione Antonio Ratti: carte tecniche relative alla produzione tessile, antichi velluti e damaschi cinesi, pannelli ricamati della cultura kuba del Congo, matrici di stampa a riserva giapponesi, velluti turchi, tessuti ikat dell’Asia centrale, coloratissimi indumenti provenienti del centro America ed una sezione significativa di sete settecentesche europee che entreranno in dialogo con le fotografie di Steve McCurry.

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