UN PROGETTO DI

Gianni Rodari, l’arte di educare alla fantasia attraverso fiabe e racconti

di Corrado Cagliero Apr 14, 2021

Le sue favole sono una parte importante della letteratura contemporanea e da oltre sessant’anni accompagnano l’infanzia di ogni bambino. Ricorre oggi, 14 aprile, il quarantunesimo anniversario dalla morte di Gianni Rodari. Nativo di Omegna, sul lago d’Orta, ha iniziato la sua carriera giornalistica scrivendo articoli per varie testate giornalistiche per poi affermarsi però come scrittore di libri per bambini. E’ stato però anche un esponente di primo piano dell’intera letteratura del Dopoguerra nel nostro Paese anche per i suoi esperimenti linguistici attraverso una forma semplice e chiara anche quando si è trovato a trattare delle tematiche più impegnative.

Le opere di Gianni Rodari

Nelle pubblicazioni di Gianni Rodari emergono dei temi come il bisogno di laicismo all’interno delle scuole, gli ideali pacifisti e la centralità dell’espressione del bambino. Importante è stata anche la sua impronta antifascista. I suoi testi, sempre improntati ad una visione pacifista, sono stati anche musicati da importanti cantautori italiani. La sua più importante collaborazione è stata quella del 1974 con Sergio Endrigo nella canzone dal titolo “Ci vuole un fiore”. Un brano contenuto in un album con testi di Gianni Rodari e parole di Sergio Endrigo e Luis Bacalov.

L’autore salì alla ribalta all’inizio degli Anni Settanta con “La Grammatica della fantasia”. Un volume teorico che rappresenta l’introduzione all’arte di inventare storie. E’ considerato un saggio dall’alto valore pedagogico per il suo contributo a valorizzare la creatività. E’ l’unico libro di Rodari che non è indirizzato direttamente ai bambini, ma agli insegnanti, ai genitori e a tutti coloro che hanno a che fare con l’educazione dei più piccoli.

Come non ricordare poi i libri per i bambini come “Le avventure di Cipollino”, “Gelsomino nel paese dei bugiardi”, “Filastrocche in cielo ed in terra”, “Il libro degli errori” e “C’era due volte il barone Umberto”. Ma soprattutto “Favole al telefono”, un volume che sembra non conoscere il passare del tempo. I paesi visitati da Giovanni Perdigiorno, la minuscola Alice Cascherina, i personaggi anticonformisti, gli eventi imprevisti e le dolcissime strade di cioccolato costituiscono i punti di forza di quella inesauribile capacità di invenzione che Gianni Rodari sapeva coniugare con l’osservazione della realtà.

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Corrado Cagliero

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