TORINO, 20 – 30 maggio 2020 – Dirette streaming, video recensioni ed incontri virtuali. Così Interplay, il festival di danza contemporanea di Torino organizzato da Mosaico Danza, contrasta le restrizioni adottate dal Governo per arginare l’emergenza Covid-19.
La rassegna, giunta alla 20ª edizione, si svolgerà in parte nel periodo annunciato, compreso tra il 20 ed il 30 maggio, con un format digital. La seconda metà del festival, invece, si terrà tra settembre e novembre, avendo trovato l’ospitalità in rassegne e festival autunnali.
Negli anni passati, l’appuntamento diretto da Natalia Casorati aveva portato sotto la Mole compagnie ed artisti non solo da tutta Europa ma anche da Canada ed Israele. Tutti le sere dal 20 al 30 maggio, a partire dalle 21, il pubblico potrà seguire il festival Sulle pagine Facebook e Instagram così come sul sito della Mosaico Danza. Protagonisti saranno oltre 100 artisti, i migliori talenti italiani e stranieri in rappresentanza di 23 compagnie provenienti da 14 nazioni diverse.
Il tema dell’edizione 2020 di Interplay è la sfida
Scelto ancora prima che scoppiasse la pandemia del Covid-19, il filo conduttore di Interplay diventa ancora più urgente ed attuale. La sfida è vista dagli organizzatori come la competizione. Intesa come gara per la supremazia sta mettendo a nudo le debolezze e fragilità dei singoli rispetto alla natura troppo maltrattata e a un sistema che lascia molti ai margini della società. La sfida viene interpretata tramite la rabbia drammatica e spettacolare di “Sopra di me il diluvio” di Enzo Cosimi.
Un lavoro ispirato dal rapporto doloroso dell’uomo con la natura nella società contemporanea, ma anche la provocazione nell’ironica supremazia per un’impossibile bellezza in “Graces” di Silvia Gribaudi. Oppure quella dirompente dei giovani protagonisti di “To da Bone”. Undici danzatori provenienti da tutta Europa, selezionati dai coreografi della compagnia (La) Horde, che racconteranno la loro lotta per emergere ed affermarsi nelle anonime periferie delle grandi città.
Ci sarà quindi spazio anche per la competizione nella danza ripetitiva e ipnotica del nordico Arno Schuitemaker o per la supremazia economica nel duetto della belga lituana Vilma Pitrinaite. Il vietnamita Tu Hoang interpreterà, invece, la competizione della performance. La relazione innesca nei due personaggi una gara per la vittoria con la conseguente nascita di nuove barriere che dividono e non uniscono.
L’ironico lavoro di Carlo Massari e della C&C Company (nella foto) svelerà e sfiderà quindi il nostro sistema socio economico. Affronterà infine la sfida dei grandi classici la compagnia Tardito-Rendina che porterà in scena lo spettacolo “Gonzago’s Rose” del 1999, una classica storia d’amore colorata con delicata ironia e tragicità, che compie 20 anni di repliche.