MONTALDO TORINESE, 10 novembre 2018 – L’associazione Montaldo Cultura propone “Welcome”, uno spettacolo teatrale sulle migrazioni umane. L’evento patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Montaldo è in programma sabato, 10 novembre, alle 21 al circolo polisportivo di via Marentino 3.
“Welcome” è uno spettacolo di Beppe Casales (nella foto) con musiche originali di Isaac De Martin. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con Teatri di Marzo e Fucina Underground e si avvale del patrocinio della sezione italiana di Amnesty International. Lo spettacolo nasce dalla partecipazione di Beppe Casales alla campagna di solidarietà attiva e monitoraggio #overthefortress al campo di Idomeni e nei campi governativi greci, e dal sostegno di 85 produttori dal basso che hanno creduto nel progetto.
Idomeni è una frazione del Comune di Paionia, località della Grecia al confine con la Macedonia, dove fino al 2016 è stato allestito il più grande campo profughi d’Europa: “Parto da Idomeni – spiega Casales – perché è diventato il simbolo di quello che sta succedendo in Europa: un movimento di uomini donne e bambini che nel cercare pace trovano un muro, un confine chiuso. Parto da Idomeni perché è stato il più grande campo profughi d’Europa. È stato la vergogna dell’Europa. Uno schiaffo alla dignità dell’uomo”.
Attore professionista dal 1998, Beppe Casales ha lavorato tra gli altri con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Michela Cescon e Mirko Artuso. Dagli anni 2000 la sua ricerca artistica si concentra sul teatro di narrazione, un teatro popolare. Seguendo una continua ricerca di un linguaggio originale ha messo in scena “Salud”, “Einstein aveva ragione”, “Appunti per la rivoluzione” e “La spremuta – Rosarno, migranti, ‘ndrangheta” (selezionato per il Torino Fringe Festival 2013 vince il premio “LiNUTILE del teatro” 2013, ottenendo un eccezionale successo di critica e di pubblico) e “L’albero storto – una storia di trincea”. Casales ha inoltre fatto parte di Crisi, un laboratorio permanente di drammaturgia condotto da Fausto Paravidino.