Un incontro per mettere in luce le dinamiche di azione delle cosche nell’hinterland torinese
Un evento per urlare a gran voce contro quel tabù con cui si convive ogni giorno, ma del quale non si parla mai volentieri. Il tabù della Mafia. Proprio di questa oscura realtà si dibatterà durante l’incontro “La Mafia lavora sotto traccia”, che avrà luogo giovedì 28 settembre alle 21 nello Spazio29 (via Luigi Einaudi 29) a Moncalieri. A promuoverlo è l’Associazione Moncalieri inCammino all’interno della più vasta serie di incontri “I Giovedì di Moncalieri inCammino”, che mirano a stimolare momenti di riflessioni sulle più importanti tematiche socio-politiche locali e non.
Non solo nel Mezzogiorno, le cosche criminali sono infiltrate anche nel tessuto sociale dell’Italia del nord, tra le maglie del Torinese. “Che cosa succede in provincia di Torino?” Questa è la domanda che si porranno i relatori dalla serata Maria Josè Fava, referente di “Libera” in Piemonte, e Rocco Sciarrone, docente di Sociologia dei processi economici all’Università di Torino. Un tema particolarmente scottante per una Moncalieri che nel novembre 2009 è stata travolta (con altri comuni dell’hinterland torinese) dalle parole dell’ex presidente dell’Antimafia Giuseppe Lumia, le quali svelavano la presenza di alcuni clan calabresi della ‘Ndrangheta nella politica autoctona. L’obiettivo dell’incontro è infatti quello di scuotere le coscienze presentando una nuova prospettiva non certo rassicurante, ma che proprio per questa ragione merita di essere esaminata in ogni sua sfaccettatura.
A moderare l’incontro è il coordinatore di Moncalieri inCammino Angelo Ferrero, che racconta gli sforzi dell’Associazione: «Una volta al mese, nei principali poli di aggregazione della città, proporremo degli incontri di approfondimento su diversi argomenti di interesse pubblico. Ad esempio il prossimo, ancora in fase di pianificazione, è organizzato per il 12 ottobre e verterà sul tema del volontariato».