Cascina Speranza ospita la presentazione dell’opera letteraria, tra narrativa e criminologia
RIVA PRESSO CHIERI 2 febbraio 2016 (TO) – Uno sguardo alla criminologia italiana attraverso gli occhi non solo dei detenuti, ma anche di coloro che lavorano in carcere. Giovedì 2 febbraio alle 21 l’Associazione Culturale “Quelli che … Cesare Lombroso” presenterà il libro “La stretta di mano e il cioccolatino – i detenuti raccontano” scritto da Pietro Tartamella (Ed. Giovane Holden – Collana Cascina Macondo). L’appuntamento è al ristorante “Cascina Speranza” in Via Roma 35 dove verrà presentata quest’antologia di diari, poesie, racconti arricchita da haiku e cut-up – tecniche di scrittura che giocano con le parole.
L’Associazione “Quelli che … Casare Lombroso” nasce nel 2011 ad opera di Fabrizio Biagio Carillo, maggiore dell’Arma dei Carabinieri e criminologo, che la presiede tuttora con l’obiettivo di promuovere le tematiche della legalità.
Pietro Tartamella con quest’opera a più voci racconta la sua esperienza biennale all’interno del progetto europeo PAROL – Scrittura e Arte nelle Craceri. Un libro-diario che mostra come è andato avanti Parol, cosa è successo, quali progressi, quali sconfitte, quali entusiasmi, quali delusioni, quali alleanze.Il progetto è stato occasione di riflessione in molte scuole elementari e superiori della città di Torino e provincia. Bambini e adolescenti, attraverso gli scritti dei detenuti, hanno affrontato tematiche di legalità, convivenza, libertà, giustizia e diritti umani offrendo spunti di riflessione da cui trarre preziosi insegnamenti. Un diario che diventa anche una fotografia. Una fotografia della nostra Italia. Si propone di far entrare il lettore nell’universo carcere piano piano, come è accaduto all’autore e ai suoi collaboratori, e fargli vivere pagina dopo pagina quello che essi hanno vissuto.
Il resoconto ha così davvero valore di testimonianza e una utilità per tutti coloro che lavorano in carcere: dai direttori, agli agenti, alle amministrazioni penitenziarie, ai detenuti, ai cittadini liberi, e a coloro che si accingono a progettare percorsi europei nelle carceri. Ma anche un valore letterario nel mostrare, attraverso gli scritti, i racconti, le poesie, gli haiku, i cut-up dei detenuti, quel mondo sconosciuto ai più che vive e palpita dietro le sbarre.
Il progetto Parol è stato occasione di riflessione in molte scuole elementari e superiori della città di Torino e provincia. Bambini e adolescenti, attraverso gli scritti dei detenuti, hanno affrontato tematiche di legalità, convivenza, libertà, giustizia e diritti umani. In un secondo momento hanno contribuito (con il nuovo progetto Omnia Fabula – Intramuros/Extramuros) ad offrire spunti di riflessione attraverso la scrittura di favole da cui trarre preziosi insegnamenti.
“La stretta di mano e il cioccolatino” vuole raccontare una storia sia di dolore sia di riscatto, entusiasmo, amicizia. Come lo stesso titolo testimonia è un racconto fatto di seconde possibilità e di nuove vite: stringere le mani è un gesto di fiducia e collaborazione, che implica un sentimento di Pietas, pietà umana. Il cioccolatino è invece simbolo di dolcezza, ingrediente fondamentale nel processo di riabilitazione dei soggetti difficili. La realtà di cui si parla ha un sapore dolceamaro; ma non per questo non è degna di essere portata alla luce in tutte le sue complicate sfaccettature.
Per maggiori informazioni si può chiamare il numero 011.9468186 oppure scrivere una e-mail a cascinasperanza@libero.it