Emozioni ed intuizioni determinato le scelte economiche. Talvolta si rinuncia in partenza per l'”avversione alle perdite”
Sei davvero sicuro di essere completamente razionale quando si tratta di denaro? Lo sai che molte delle nostre scelte economiche sono determinate dalle emozioni?Anche quelle che ci sembrano ponderate e dettate da un’attenta analisi dei costi e benefici.
Gli economisti fanno fatica a destreggiarsi tra le molteplici teorie psicologiche, che sono spesso tra loro non coerenti, mentre gli psicologi faticano a credere in una teoria economica totalizzante e razionale che tiene poco conto delle emozioni, dei sentimenti, della soggettività e, soprattutto, dei limiti impliciti nel processo decisionale condotto dagli uomini.
Le emozioni e le nostre intuizioni sono inevitabili, pervadono ogni aspetto della nostra vita e non possiamo soffocarle, quindi meglio conoscerle e gestirle per non farci gestire da loro.
Mai sentito parlare di un fenomeno chiamato “avversione alle perdite”?
Ecco cosa dice: se perdi 100 euro la tua sofferenza sarà maggiore della gioia che potresti provare se vincessi la stessa somma. Il pensiero di perdere porta spesso a rinunciare alla possibilità di vincere. Questo succede perché l’amigdala, la centralina del cervello che anticipa il dolore, in maniera del tutto istintiva, ci porta a prendere decisioni che prediligono la cautela anche quando sarebbero convenienti comportamenti più rischiosi.
Il nostro cervello è bombardato da migliaia di informazioni al minuto, ed è quindi impegnato in una elaborazione continua. Per far fronte ad un elevato numero di messaggi utilizza delle “scorciatoie mentali”, chiamate euristiche, e lo fa spesso in modo automatico ed inconsapevole, spesso guidato dalle emozioni.
Tipico delle euristiche è il fatto che le persone lasciano da parte la razionalità, ignorando i dati statistiche si affidano alle loro emozioni ed intuizioni. L’uso delle euristiche non dipende dal quoziente intellettivo, né dalla quantità di conoscenze pregresse. Dalle ricerche di Kahnemann emerge che anche e talvolta soprattutto gli esperti utilizzano queste scorciatoie mentali, affidandosi alle intuizioni; che spesso non nascono da vera competenza, ma sono determinate da giudizi ed emozioni, ma anche dall’affetto e dalla simpatia, oppure dall’antipatia e dall’avversione, senza l’intervento della riflessione e del ragionamento.
Che fare?
Prova ad interrogare il tuo processo decisionale facendoti queste domande:
– Quali emozioni sono coinvolte nel prendere questa decisione?
- – C’è qualcuno che mi fa delle pressioni nel decidere in un modo piuttosto che nell’altro?
- – Sono mosso in una certa direzione dalla simpatia o dall’antipatia?
- – Le informazioni che ho a disposizione sono troppe e non posso esaminarle tutte?
Se hai degli inciampi nel tuo modo di prendere le decisioni, puoi rivolgerti ad una psicologa professionista esperta nei processi decisionali.
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