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L’hub di Cuneo e la TIN: un modello di rete per la vita

Hub di Cuneo e TIN: Rete per la vita

La Terapia Intensiva Neonatale (TIN) si configura come un hub essenziale per la provincia di Cuneo e per l’area di Pinerolo. È il centro di una rete fatta di strutture ospedaliere locali e torinesi che ha come punto di riferimento l’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo. Questo insieme di presidi ospedalieri garantisce un’assistenza di alta qualità ai neonati prematuri e in condizioni critiche. Grazie a un servizio di trasporto neonatale emergenziale e a una stretta collaborazione con gli ospedali torinesi, i neonati più gravi possono ricevere tempestivamente le cure necessarie.

La storia di Selene

Selene è una bambina nata prematura il 7 giugno alla ventiseiesima settimana di gravidanza, con un taglio cesareo d’urgenza all’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo. Pesava solo 800 grammi. Ha affrontato numerose complicazioni, tra cui un’infezione, problemi respiratori e un basso livello di emoglobina, che ha richiesto una trasfusione. La sua condizione è stata gestita sin dai primi momenti dai medici di Cuneo. La situazione però ha richiesto un intervento da parte di specialisti di altre strutture ospedaliere.

Nel suo percorso di cura, Selene è stata trasferita in vari ospedali di Torino, dove ha ricevuto trattamenti per una retinopatia e un intervento chirurgico per un volvolo intestinale. Grazie alla rapida collaborazione tra gli ospedali di Cuneo e Torino, la bimba è riuscita a superare le sue difficoltà. Dopo quasi cinque mesi di ricovero, ha finalmente potuto tornare a casa con i suoi genitori.

Hub di Cuneo e Rete Neonatale: un modello di collaborazione

Il caso di Selene evidenzia l’efficacia della rete neonatale piemontese. In questo contesto Cuneo gioca un ruolo centrale come hub per le situazioni neonatali più complesse. La riorganizzazione del reparto di Ostetricia dell’Ospedale S. Croce e Carle comprende un’area ad alta intensità. È un esempio di come le strutture ospedaliere siano pronte a rispondere alle necessità delle gravidanze complicate e dei neonati prematuri.

L’ospedale cuneese è anche il punto di riferimento per le emergenze neonatali nella provincia. Grazie al Servizio di Trasporto Emergenza Neonatale (STEN) che assicura il trasferimento assistito dei neonati da ospedali più piccoli verso Cuneo e altre strutture specializzate. Questo servizio è attivo 24 ore su 24. Inoltre, è uno dei primi in Italia e si distingue per la sua tempestività e sicurezza. Nel 2023, la TIN di Cuneo ha gestito oltre 390 trasferimenti da altre strutture. Ecco l’importanza di una rete integrata che copre un bacino di oltre 4.000 nati all’anno.

Coordinamento e sicurezza, pilastri della rete

La Terapia Intensiva Neonatale di Cuneo, diretta dal dottor Andrea Sannia, è un pilastro fondamentale della rete. Il Servizio di Trasporto Neonatale porta in sicurezza i neonati dagli ospedali di Verduno, Mondovì, Savigliano e Pinerolo.

L’organizzazione dei percorsi di nascita e cura presso l’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo unisce i reparti di Ostetrica a bassa e alta intensità, le sale parto e la TIN. Un vero e proprio esempio di best practice nel sanitario italiano. Questo modello di cura integrata e tempestiva coinvolge specialisti e strutture ospedaliere di tutta la regione. Ogni neonato riceve così le migliori opportunità di cura sin dai primi momenti di vita.

La storia di Selene, insieme ai numerosi altri casi trattati all’interno della rete, dimostra l’importanza di un sistema sanitario sinergico. L’integrazione tra le diverse strutture e la capacità di intervenire tempestivamente, grazie a professionisti altamente qualificati e a una continua innovazione nei servizi, rendono la rete neonatale piemontese un esempio di eccellenza a livello nazionale.

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Vittoria Savino

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