Parliamo di elettrosmog, l’inquinamento da radiazioni elettromagnetiche. Tutto ciò che esiste possiede ed emette una sua specifica radiazione elettromagnetica che può essere nociva per l’uomo e per il suo habitat.
Fonti naturali di elettrosmog possono essere ad esempio le reti magneto-telluriche, chiamate anche nodi di Hartmann, l’irraggiamento cosmico e solare, la radioattività, i temporali. I livelli di elettrosmog crescono di anno in anno e, nonostante non ci siano ancora basi scientifiche che ne dimostrano la pericolosità, si tratta di un problema sempre più diffuso che deve necessariamente essere preso in considerazione.
Al giorno d’oggi siamo completamente circondati e attraversati in continuazione da onde elettromagnetiche, comprese quelle non ionizzanti. Le fonti di inquinamento sono ormai innumerevoli e diventa praticamente impossibile non rimanerne coinvolti, anche involontariamente.
Le radiazioni di questo tipo sono principalmente prodotte da radar, forni a microonde, emittenti radiofoniche, emittenti televisive, telefoni cellulari, sistemi wireless ed elettrodotti. E’ possibile tuttavia mettere in atto una serie di accortezze per evitare o per lo meno limitare gli eventuali effetti negativi di queste onde.
L’inquinamento elettromagnetico a cui siamo esposti al giorno d’oggi è indubbiamente quello prodotto dai telefoni cellulari. Per un utilizzo consapevole e meno pericoloso del cellulare è opportuno spegnerlo sempre quando si va a letto, evitare chiamate troppo lunghe o indossare a lungo l’auricolare, evitare di tenere l’apparecchio a contatto con il corpo per molto tempo, ad esempio in tasca, e spegnere il telefono ogni volta che non lo si utilizza.
In Italia il limite di esposizione previsto dal DPCM 199/2003 per i campi ad alta frequenza è compreso fra i 20 V/m e i 60 V/m a seconda delle frequenza stessa. Il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità sono invece di soli 6 V/m, valori molto più bassi di quelli previsti in altre nazioni. Ad ulteriore garanzia dei cittadini, inoltre, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente(ARPA) coordina campagne di misura dell’inquinamento elettromagnetico a campione in diverse località italiane o su richiesta delle autorità locali o della popolazione.
L’ARPA, inoltre, è anche responsabile dell’autorizzazione riguardante l’installazione e la modifica di impianti radio-tv-cellulari in coerenza con gli attuali sdandard di campo elettromagnetico previsto. Un ulteriore stimolo alla ricerca ed al controllo dell’elettrosmog è costituito dalla Fondazione Ugo Bordoni che promuove da diversi anni delle misure di fondo elettromagnetico presso impianti televisivi e di operatori mobili in tutto il territorio italiano, pubblicando in chiaro i risultati delle misure rilevati in un database pubblico.