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Alzheimer: impariamo a riconoscere i sintomi per agire subito

Oggi, 21 settembre, ricorre la giornata mondiale per la lotta all’Alzheimer. Parola che indica un morbo, che può far paura. Si intende infatti una particolare forma di demenza: su 1.200.000 persone affette da demenza il 50-60% abbia ricevuto una diagnosi per il morbo dell’Alzheimer. Malattia che provoca la perdita di memoria fino alla riduzione della capacità cognitive e motorie.

Le difficoltà di pazienti e caregiver nella convivenza con il morbo

Un morbo che fa paura ai pazienti ma anche e soprattutto a coloro che sono vicini, i così detti caregiver. Perché si, questa malattia è terribile, è come se ci fosse una regressione all’interno della mente delle persone affette. L’inizio con dimenticare piccole cose, una busta della spesa, fino a non riconoscere più i propri cari. Tante le associazioni che si sviluppano sul territorio per dare supporto emotivo e psicologico a famigliari e ai pazienti. Un piccolo spiraglio di luce arriva dall’America, dove la FDA ha dato la sua approvazione per l’Aduhelmun un farmaco sviluppato da Biogen. Riesce ad agire direttamente sui meccanismi fisiologici alla base di questa malattia neurogenerativa. Grazie all’utilizzo dell’anticorpo monoclonale aducanumab,che va ad attaccare direttamente una proteina specifica, la beta amiloide. L’Aifa e l’Ema devono dare la loro approvazione per i pagine. Una piccola luce di speranza.

Riconoscere da piccoli accorgimenti i primi sintomi dell’Alzheimer

Oggi in occasione della ventottesima giornata mondiale dell’Alzheimer approfondiamo quali sono i campanelli d’allarme, perché è fondamentale riconoscere ed individuare i primi sintomi.

Primo innanzitutto c’è la perdita di memoria che compromette le capacità quotidiane e lavorative. Iniziando con piccole dimenticanze che portano a vere e proprie difficoltà nell’agire quotidiano. Un’ossessione verso le azioni quotidiane ripetute in modo quasi ossessivo. Difficoltà a formulare delle frasi e confusione con le parole, utilizzandone improprie. Capita spesso che un malato di Alzheimer abbia difficoltà a muoversi anche all’interno della propria città, scordandosi dove doveva andare, o la strada di casa. Avendo anche una dislocazione del tempo, non ricordando il giorno, il mese o addirittura l’anno. Questo provoca anche una difficolta nella capacità di giudizio: indossare una giacca pesante in piena estate, uscire di casa all’alba con un carrello della spesa.

Un’altra difficoltà è la mancanza di pensiero astratto, non riuscire a fare semplici conti , riconoscere numeri o lettere. Anche la personalità può subire cambiamenti repentini: umore che cambia spesso, irascibilità e malumore alternati a stati di gioia.

Un altro problema riscontrato da molti è la mancanza di conseguenza temporale, perdendo anche la voglia di fare, di iniziativa.

È importante intervenire subito per qualsiasi dubbio o perplessità rivolgersi a medici e centri specializzati. Sul sito www.alzheimer.it è possibile trovare un elenco di strutture alle quali rivolgersi.

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Erika Zaffalon

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