Dove si buttano le sigarette elettroniche usa e getta? Questo nuovo prodotto di elettronica di consumo, molto in voga tra i giovanissimi, è da tempo sotto la lente di enti che ne osservano la popolarità e, soprattutto, gli effetti sull’ambiente.
Si è tenuta proprio il 22 febbraio l’Assemblea Generale della Federazione Optime – Osservatorio per la Tutela del Mercato dell’Elettronica in Italia. Tra le azioni previste e approvate per il 2023, molta attenzione è stata riservata al tema delle sigarette elettroniche usa e getta. In merito a questa tematica, infatti, Optime ha identificato un “nuovo” fenomeno distorsivo, che intende sanare sul nascere, con un giro di vite di azioni concrete.
Le sigarette elettroniche usa e getta sono a tutti gli effetti apparecchiature elettroniche, e pertanto devono essere soggette a tutte le normative sui RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). C’è molta confusione in materia, sia tra i consumatori (che sembrano non essere consapevoli di maneggiare un oggetto che va smaltito correttamente), sia tra i produttori e gli importatori, che in molti casi eludono le normative in materia, ossia l’obbligo di finanziare mediante gli eco-contributi la raccolta differenziata e il corretto trattamento dei rifiuti derivanti da queste apparecchiature.
La soluzione di Optime alle sigarette elettroniche
Optime ha annunciato l’invio di diverse lettere di richiamo e informazione indirizzate ad alcuni produttori e importatori di queste apparecchiature, identificati a seguito di una prima indagine.
Per Optime è però altrettanto fondamentale un’attività educativa nei confronti dei consumatori, che troppo spesso abbandonano dove capita i prodotti, come fossero normali rifiuti indifferenziati. Non sanno che sono invece RAEE, quindi le sigarette elettroniche devono essere buttate presso i centri di raccolta o presso i rivenditori che mettono a disposizione i contenitori per la raccolta 1 contro 0.
«Abbiamo intenzione di dare il via a una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei consumatori» ha affermato Davide Rossi, presidente di OPTIME. «Soprattutto i più giovani non sono consapevoli della natura dell’oggetto che si trovano a maneggiare e, di conseguenza, sulle sue modalità di smaltimento».
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